Expo 2020 Dubai: progetti per il futuro (neanche troppo lontano)

L’Expo 2020 Dubai apre prospettive frenetiche di business grazie all’accelerazione dei progetti in corso nei principali segmenti contract: turistico, residenziale, hospitality, retail e commerciale. L’incremento di aziende italiane che avviano l’apertura di una filiale, una branch o una startup negli Emirati è importante; un esempio su tutti sono le aziende del design che avviano sembre meno azioni di marketing classiche (come la partecipazione a fiere) in favore di iniziative più mirate (marketing B2B, web marketing, comunicazione sui social, pressione sui canali dei developer e realtor contract, promozione presso gli studi di architettura globali). Expo 2020 rappresenta infatti un perfetto traino per chi vuole sviluppare o consolidare la propria presenza nel Paese. Il momento più opportuno è proprio l’attuale, magari cogliendo le opportunità offerte dalle molte free zones del paese per aprire branch locali o investire direttamente con una pressione fiscale nulla ed una gamma di servizi alle imprese invidiabile.

Il CEO di Dubai Investments ha dichiarato che il gruppo si aspetta oltre venti milioni di visitatori nei 6 mesi dell’evento e un’esplosione di progetti edilizi con l’avvicinarsi dell’anno fatidico. Su tutti spicca il progetto di espansione del nuovo aeroporto Al Maktoum International (DWC), oggi solo parzialmente operativo e che dovrebbe diventare il maggiore del mondo oltre a porsi come cardine centrale della zona economica Dubai World Central.

Proprio vicino al nuovo aeroporto internazionale, prenderà vita l’Expo, un sito avveniristico di oltre 438 ettari di estensione. HOK architecture, alla guida di un team di aziende di architettura (con gli studi Populous e Arup in testa), ha svelato il master plan del sito destinato ad ospitare oltre venticinque milioni di visitatori da tutto il mondo. Ecco il Expo 2020 Dubai Master Plan. La novità più interessante è senz’altro l’attenzione all’ambiente e all’edilizia ecosostenibile con una struttura fotovoltaica che rivestirà l’intera struttura con l’obiettivo di coprire almeno la metà del fabbisogno energetico complessivo dell’intero sito.

Sono inoltre confermati ingenti flussi di investimento nelle strutture di hospitality previsti da tutti i maggiori operatori del settore (Paramount hotels ad esempio). I maggiori operatori finanziari hanno stimato la necessità di incrementare la capacità ricettiva delle strutture alberghiere di almeno 80.000 nuove stanze entro il 2020, con un volume di business che si stima attorno ai 7 miliardi di dollari, senza contare gli investimenti nel settore immobiliare che arriveranno a generare un incremento di oltre 45.000 unità abitative, con un impatto determinante sul mercato real estate locale.

Innumerevoli i progetti contract internazionali già avviati o lanciati dal giorno dei festeggiamenti per l’aggiudicazione dell’Expo 2020: un volume in crescita inarrestabile che ha già raggiunto quota 27 miliardi di dollari USA.

Altri principali driver sono i progetti mastodontici di District One, il parco a tema Meraas (sempre nell’area del nuovo aeroporto e che integra cinque theme parks di stile statunitense), e i progetti di sviluppo ed espansione residenziale come l’appalto di Nakheel per le Al Furlan Villas.

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