Sono arrivate le tasse a Dubai, non c’è più nulla da fare…
Sono un po’ di giorni che spopola la notizia dell’introduzione della Corporate Tax a Dubai. Subito una marea di virologi si sono trasformati in analisti finanziari, decretando la fine del sistema Tax Free di Dubai.
Innanzitutto facciamo un po’ di chiarezza.
1ª precisazione: nulla è eterno. Se è finito il sistema del segreto bancario in svizzera, tutto può cambiare. Ma in realtà siamo poi davvero sicuri che i grandi capitali si sono spostati verso altre sedi? O anche lì c’è stata una sorta di “comunicazione” per far scappare i piccoli medi risparmiatori, che presi dal panico hanno dichiarato pagandoci poi le tasse.
2ª precisazione: le tasse a Dubai ci sono sempre state, anche se in altra forma. Ad esempio costo per l’apertura e del mantenimento della società, di fee per l’ottenimento del visto. Negli ulti anni i costi sono aumentati, così come sono cambiate le procedure.
Quella che è stata introdotta recentemente è una Corporate Tax al 9% sui profitti aziendali. É comunque una percentuale molto bassa rispetto ai paesi con trasparenza fiscale, però comporta una serie di oneri come depositare i bilanci, registri contabili ecc.
Le prime reazioni sono state molto simili a quando è stata introdotta l’iva al 5%. Che ha fatto si aumentare i costi per il consumante finale almeno per le società soggette. C’è una soglia di 100 mila dollari.
Se però si va leggere bene, non tutte le azienda rientrano nella gestione iva, perché rientrano solo le azienda che hanno superato tale soglia di fatturato locale, Emirati Arabi e Arabia Saudita.
Ma se il fatturato è anche molto elevato con l’estero e non si supera la soglia prefissata con il mercato locale non si è soggetti ad iva. Probabilmente per le tasse sarà la stessa cosa. Siamo tuttavia ancora in una fase embrionale della normativa, sebbene ci sia stato un clamore mediatico sulla Corporate Tax.
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