Il 2022 passerà alla storia come l’anno in cui le criptovalute hanno assistito a una massiccia adozione da parte degli utenti. In gran parte grazie al boom degli NFT, che sono diventati oramai mainstream, attirando l’attenzione di milioni di persone in tutto il mondo.
Ma che cosa sono esattamente gli NFT? Come ci si guadagna? E soprattutto conviene gestirli da Dubai?
NFT è l’acronimo di “non-fungible token” che in italiano significa gettone non copiabile, ossia qualcosa di unico che non può essere sostituito da altro.
Le materie prime come il gas o il grano, le azioni di borsa e le banconote sono esempi di beni fungibili. Risorse come diamanti o un pezzo di terra non sono fungibili perché ogni unità ha qualità uniche. Prendiamo un diamante nello specifico, non sarà mai uguale ad un altro: simile si ma uguale no. La stessa cosa vale per un pezzo di terra.
Anche una maglia di calcio indossata da quel giocatore, in quella particolare occasione, è unica nel suo genere. E può acquistare valore se autografata dal giocatore stesso oppure perderne se si rovina.
Un NFT è un contenuto digitale che rappresenta oggetti del mondo reale come opere d’arte, musica, giochi e collezioni di qualsiasi tipo. Fino ad arrivare anche a cose più astratte.
Quando un soggetto acquista un NFT l’unica cosa che può affermare con (relativa) certezza è di possedere un NFT, un non-fungible token che rimanda alla proprietà di quel “qualcosa” (ad esempio un’opera d’arte, un tweet, fino ad un bel canestro di LeBron James). Si posso acquistare anche il diritto di proprietà di un momento storico particolarmente famoso.
Nel caso – ad esempio – di un’opera d’arte, chi acquista un’opera legata a un non-fungible token non acquista l’opera in sé, ma semplicemente la possibilità di dimostrare un diritto sull’opera, garantito tramite uno smart contract. Tutto comincia con una versione digitale dell’opera d’arte, generalmente si usa una foto digitale o una documentazione filmata e salvata in formato digitale messa su blockchain.
Definiamo la blockchain come un database decentralizzato e immutabile, di cui nessuno possiede i diritti di modifica dei dati già inseriti al suo interno. Una blockchain è realizzata da una rete di computer indipendenti, che comunicano fra di loro in maniera autonoma. Quindi non controllabile da un singolo computer o da una singola entità, e che possono essere remunerati per il loro contributo al mantenimento in vita della blockchain.
L’NFT tiene al suo interno traccia dei vari passaggi di mano, fino al suo creatore, quindi dimostrandone il possesso. Possiamo trovare la stessa analogia anche nel Certificato Digitale di Proprietà di un’auto. Questo meccanismo fornisce quindi una prova di autenticità e, al contempo, di proprietà dell’opera. Il possessore, secondo quanto riportato nell’NFT, può dimostrare i suoi diritti senza necessità di rivolgersi a intermediari e senza limiti di tempo (finché la blockchain su cui è ospitato il suo token continuerà ad essere attiva).
Essendo gli NFT legati alla blockchain, la naturale moneta di scambio per gli stessi sono le criptovalute.
Quindi per comprare, vendere o negoziare NFT esistono svariate piattaforme su cui ci si deve registrare dopo aver creato un proprio cripto wallet. Si può quindi acquistare un’intera opera d’arte oppure un solo pezzo di essa.
Cosa che è avvenuta per “Everydays: The First 5000 Days”. L’opera d’arte infatti è un collage di oltre 5.000 opere ed è stata creata dall’artista digitale Michael Winkelmann. Il pezzo è stato venduto all’asta da Christie’s per 69 milioni di dollari, all’incirca 39.000 Etherum.
Benedetta Paravia, italiana residente a Dubai, ha realizzato un’opera digitale che ha ricevuto un’offerta di 500 mila franchi svizzeri. L’immagine raffigura lo Sceicco Mohammed bin Rashid al Maktoum e suo figlio, lo Sceicco Hamdan, mentre guardano la Regina Elisabetta. La foto originale mostra la Parade Ring del Royal Ascot: la famosa corsa dei cavalli che avviene ogni anno in Inghilterra e che richiama un jet set di appassionati da tutto il mondo. L’immagine NFT è stata creata dalla foto originale scattata da lei ed elaborata inserendo 30 cavalli di Godolphin (la scuderia del Re).
Il 28 febbraio 2022, l’Emirato di Dubai ha promulgato la legge n. 4 del 2022 sulla regolamentazione delle risorse virtuali (“VAL”) e ha istituito la Dubai Virtual Assets Regulatory Authority (“VARA”). È stato stabilito un quadro legale per le imprese legate alle risorse virtuali, comprese le criptovalute e gli NFT. Questa legge riflette la visione di Dubai di diventare una delle principali giurisdizioni per gli imprenditori e gli investitori della tecnologia blockchain. Qui a Dubai si tengono frequentemente anche eventi legati a questo mondo.
Ci teniamo a precisare che al momento a Dubai non ci sono tasse sui redditi personali, e che si ha facoltà di spostare il patrimonio personale. Di conseguenza la giurisdizione di Dubai continua ad essere particolarmente interessante per tutti coloro che sono coinvolti negli asset non tangibili.
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