Hai il coraggio di trasferirti all’estero?

Dove vivi adesso?

Questo articolo è dedicato a tutti quelli che hanno avuto il coraggio di fare quel benedetto biglietto di sola andata, anche se poi hanno deciso di tornare “a casa”. Perché si… non importa che tu abbia tanti soldi o nulla da perdere, fare lo switch mentale e lasciare il paese d’origine non è assolutamente facile.

Ci sono tante persone che hanno tutte le carte in regola per trasferirsi da imprenditori o lavoratori ma sono ancora impelagati in una vita che non gli piace.

Cosa serve per trasferirsi all’estero, oltre ovviamente ad una buona dose di coraggio?

  1. avere un minimo di capitale, sia che ci si voglia trasferire da imprenditore che da dipendente. L’importo dipende da dove si parte, cosa si vuole fare, dalla destinazione scelta. Ad esempio andare a fare il lavapiatti in Spagna con vitto e alloggio, per quanto all’inizio uno faccia una vita sacrificata, una volta che si ha fatto il biglietto con la low cost, e si hanno i soldi delle sigarette diciamo che si è a posto. Mentre se ci si vuole trasferire negli Emirati Arabi e cercare lavoro a Dubai bisogna investire in un periodo di permanenza perchè qui è molto più facile trovare lavoro se si è sul posto.
  2. conoscere la lingua: in Spagna si può iniziare anche con solo l’italiano, se vai a Miami e il tuo inglese non è adatto, con lo spagnolo ti muovi. In Inghilterra devi avere almeno un discreto livello di inglese (è finito il periodo in cui andavi a fare il lavapiatti). A Dubai, invece, devi possedere un buon livello perché da occidentale devi aspirare almeno a ruoli di middle manager. Sicuramente conoscere un minimo usi e costumi aiuta, ma è solo vivendo sul territorio che si può scoprire come funzionano davvero le cose.
  3. avere un CV tarato in base al paese in cui si vuole lavorare e il lavoro che si vuole fare. Ad esempio se si vuole lavorare in ambito social media bisogna saper padroneggiare bene il mezzo e curare il proprio profilo. Il curriculum europeo è utile solo in determinate situazioni o per determinati lavori. Ci sono an che altre opzioni come Linkedin.
  4. andando su cose meno pratiche: avere un obiettivo, una strategia. Perché ti stai trasferendo? Cosa cerchi da questa esperienza? Voglio andare all’estero per? Il “perché stai intraprendendo questa scelta” è il più importante, altrimenti rischi che dopo pochi mesi l’adrenalina finisca.
  5. avere forte motivazioni dettata dall’obiettivo che ti sei prefissato, per superare lo shock culturale e per non mollare negli inevitabili momenti di sconforto.

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